Discorso di S.E.R. Mons. Rino Fisichella - Conferenza Stampa di Presentazione OESSG

05-09-2013 Conferenza Stampa Pellegrinaggio OESSG

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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL PELLEGRINAGGIO DELL'ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME A ROMA NEL CONTESTO DELL’ANNO DELLA FEDE

Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro

Quando Papa Benedetto XVI indisse l’Anno della Fede tra le prime adesioni ci furono quelle dei Cavalieri e delle Dame del Santo Sepolcro. L’esperienza che si concretizzerà nei prossimi giorni (13-15 settembre) si inserisce all’interno di un cammino di formazione permanente che vede l’Ordine del Santo Sepolcro impegnato da diverso tempo. Come per gli altri eventi che sono già stati celebrati, anche per questo si è ricalcato lo schema classico: il pellegrinaggio alla tomba di Pietro, la catechesi sul tema della fede e l’incontro con il Santo Padre. Questi tre momenti hanno un loro particolare significato che incide nella vita delle persone e permette di verificare la forza della loro adesione a un ideale di vita che fa della professione di fede e della testimonianza di carità un loro punto forza. Il pellegrinaggio alla tomba di Pietro indica il cammino dell’uomo di ogni tempo. Ogni persona è in cammino perché è nella stessa natura umana la dimensione di percorrere un tratto di strada, che è quello della propria esistenza. In questo frangente, tuttavia, si può essere erranti o pellegrini. Il tempo che viviamo vede molte persone erranti, perché prive di un ideale di vita e spesso incapaci di dare senso alle vicende del mondo. I Cavalieri e le Dame del Santo Sepolcro, con il segno del pellegrinaggio, desiderano evidenziare il loro cammino come credenti. D’altronde, è stato proprio Papa Francesco che nella sua prima Omelia come Papa ha ricordato questa dimensione. Il primo verbo che raccoglieva la sua indicazione e la linea del pontificato era appunto, "camminare". Con questa esperienza di fede, l’Ordine del Santo Sepolcro manifesta quanto l’esigenza di "camminare" si coniughi necessariamente con quella del "costruire" e "confessare" la fede. Siamo lieti e anche grati che i Responsabili dell’antico Ordine abbiano voluto inserirsi nel cammino dell’Anno della Fede con il loro pellegrinaggio a Roma. Come per i giovani che hanno ricevuto la Cresima, le confraternite, i movimenti e le associazioni laicali, anche un Ordine come quello del Santo Sepolcro, può dare testimonianza concreta che la fede è necessaria e con essa si può sostenere un’opera di grande carità. La loro testimonianza sarà ancora più efficace perché segno visibile di un impegno diretto per la concreta costruzione della pace soprattutto in quelle terre e tra i molti innocenti e poveri che soprattutto in questi giorni stanno vivendo tensioni e timori straordinari per la violenza che incombe su di loro e sul mondo intero. Il momento della catechesi sulla fede nell’Aula Paolo VI, che io stesso avrò l’onore di tenere il 13 settembre, indicherà l’esigenza di non stancarsi mai nella conoscenza del mistero della fede, proprio perché animati dal desiderio di comunicare a tutti la gioia dell’incontro con Cristo. La catechesi farà tesoro dell’insegnamento di Papa Francesco, nella sua prima enciclica Lumen fidei, per indicare la via della carità come strada maestra per essere autentici cristiani e costruire una "città affidabile", dove "la fede si pone concretamente a servizio della giustizia, del diritto e della pace" (Lf 51). Insomma, la fede non allontana dalle responsabilità che tutti siamo chiamati ad assumerci nei confronti del mondo del nostro tempo, ma al contrario provoca e induce a un concreto impegno in vista di una società migliore.
Le giornate dell’Ordine del Santo Sepolcro, dunque, segnano una ulteriore tappa di questo Anno della Fede che vedrà nelle prossime settimane altri eventi significativi con grande afflusso di fedeli. Ci auguriamo che l’esperienza vissuta a Roma, possa essere reale prodromo a sostegno del cammino di formazione che l’Ordine intende proseguire per dare forza e sostegno alla sua importante e benemerita opera caritativa.